Tragedia Colleferro, perché la politica non c'entra

set 9, 2020 0 comments

Di Salvatore Santoru

Negli ultimi giorni la tragedia di Colleferro è stata letta anche in chiave, per così dire, "politica". Uno dei motivi principali è il fatto che il giovane ragazzo vittima del branco, ovvero sia Willy Monteiro Duarte, è di origine capoverdiana e si è in qualche modo "politicizzato" anche il 'culto della sopraffazione' del 'branco' dei quattro bulli violenti.

A onor del vero, comunque sino ad ora non esiste nessun indizio di matrice lontanamente politica di tal evento ma semmai si tratta di una vicenda di tendenza pre-politica.
Il fatto è che quando c'è da parlare di migranti in tali situazioni, nel bene o nel male, si leggono le vicende nei modi conformi agli interessi di sinistra o di destra e così via.

Eppure in questo, come in altri casi, si tratta semplicemente del copione già visto del "branco" di giovani violenti che abusano della propria forza fisica ('culto della sopraffazione gratuita' appunto) per questioni di "prestigio sociale" e/o di altro tipo.

Si tratta dell'uso di violenza gratuita come strumento per conquistare e mantenere una vita fatta di "soldi facili" e all'insegna del 'lusso sfrenato' ottenuto in modi illegali e, non raramente, immorali.

Tutto qua, la politica non c'entra e c'entrano comunque abbastanza poco anche MMA/palestra/musica ascoltata dai quattro del branco(rap, trap o altro) di per sé e, d'altronde, la questione è più complessa e meriterebbe una riflessione più ampia.

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