Perché l’intelligence Usa svela le mosse russe (e ora i piani cinesi)

feb 26, 2023 0 comments


Di Lorenzo Vita

Con l’inizio della guerra in Ucraina, l’intelligence occidentale, in particolare quella statunitense, ha cambiato radicalmente il suo modo di agire. La condivisione delle informazioni, infatti, non è stata più solo materia degli esperti e tenuta all’interno dei palazzi del potere o dei comandi militari, ma si è estesa all’opinione pubblica. Un approccio “open source” che non è servito soltanto a rendere più accessibili e chiare ai cittadini le analisi delle agenzie di intelligence sconfessando le rassicurazioni russe, ma che è servita anche a colpire in modo chirurgico gli stessi piani di Vladimir Putin. I servizi segreti non hanno solo fatto capire di essere in grado di penetrare il Cremlino e la Difesa russa fin nei suoi circuiti più elevati e protetti, ma ha anche in qualche modo costretto Mosca a modificare i suoi piani, dal momento che l’esposizione pubblica delle notizie ottenute dallo spionaggio rendeva impossibile proseguire su determinati percorsi a meno di assumersi l’enorme rischio del fallimento.

Le “rivelazioni” dei servizi contro la Cina

L’approccio applicato con la Federazione Russa riguardo i suoi piani per il campo di battaglia sembra ora essere declinato anche alle azioni della Cina. Il segretario di Stato Antony Blinken ha rivelato all’emittente Abc la sua preoccupazione sull’invio di armi cinesi alle forze russe, aggiungendo che “le informazioni che adesso abbiamo è che ci stanno pensando attivamente” e per questo motivo “abbiamo lanciato un avvertimento pubblico”. La rivelazione ai media Usa non è stata un fulmine a ciel sereno. Lo stesso Blinken aveva informato il suo omologo cinese Wang delle notizie giunte all’intelligence Usa. E, come raccontato dal New York Times, Washington ha fatto anche altro: ha condiviso con gli alleati le informazioni ottenute dalle proprie fonti riguardo i piani di Pechino per l’eventuale invio di munizioni e armi a Mosca.

In queste ore, si è poi aggiunto un altro tassello. A parlare ai media statunitensi è stato direttamente il direttore della Cia, William Burnsche a Cbs News ha confermato quanto detto da Blinken sul possibile piano di Russia e Cina. Secondo il vertice dell’agenzia Usa, Washington è convinta che Pechino stia valutando l’invio di armi alle forze di Putin ma che al momento non è stata presa “una decisione finale” e non vi sono “prove di effettivi invii di armi letali” dalle fabbriche cinesi.

L’altro messaggio dei servizi

La strategia dell’intelligence Usa sembra quindi al momento essere duplice. Non si tratta più solo di rivelare quanto accade in casa della Russia, dalle operazioni militari in Ucraina fino alle diatribe interne al circuito di potere moscovita. Ora, Washington ha ampliato ulteriormente il proprio spettro, andando a puntare anche sulla rivelazione di potenziali piani della Russia con i propri alleati e degli alleati (o presunti tali) a sostegno della Russia. Un modo per isolare ancora di più Mosca, ma che serve agli Stati Uniti anche per mostrare di essere in grado di avere informazioni anche riguardo altre forze, minandone non solo la credibilità ma anche le possibili mosse diplomatiche e strategiche.

FONTE: https://it.insideover.com/guerra/perche-lintelligence-usa-svela-le-mosse-russe-e-ora-i-piani-cinesi.html

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