Mantic AI sa prevedere il futuro più di tanti esperti umani

set 24, 2025 0 comments


Di Gianluca Riccio*

Prevedere il futuro è sempre stato il sogno proibito dell’umanità. Oracoli, veggenti, matematici: tutti hanno provato a squarciare il velo del tempo. Oggi ci riesce ManticAI, un’intelligenza artificiale britannica che ha appena battuto 500 esperti umani al Metaculus Cup. Ottavo posto mondiale nelle previsioni, un salto evolutivo che fa riflettere.

Se le macchine sanno già cosa accadrà domani, cosa resta di unico nell’intuizione umana? Se una startup utilizza algoritmi multipli per scomporre ogni scenario in probabilità calcolabili, trasformando l’arte della profezia in scienza computazionale, a quanto pare il futuro si può in qualche modo programmare. Esagero?

Dal 300° posto alla top 10 in un anno

La Metaculus Cup 2025 ha decretato un risultato che suona come una campana a morto per chi credeva che provare (con discreto successo) a prevedere il futuro fosse ancora una prerogativa esclusivamente umana. ManticAI, sviluppata da una startup britannica cofonddata da un ex ricercatore Google DeepMind, si è piazzata ottava su 549 concorrenti in una competizione che sfida chi vuole cimentarsi con le previsioni sul futuro.

Il salto è vertiginoso. Come ha osservato Ben Shindel, forecaster professionista che la settimana scorsa (il torneo dura tutta la stagione, con 4 nuove domande a settimana) si è classificato appena sopra ManticAI: “È certamente una sensazione strana essere superati da diversi bot a questo punto. Un anno fa il miglior bot era al 300° posto circa”. Una progressione che lascia senza fiato. Come è stato possibile?

Come funziona una macchina del tempo digitale

La sfida della Metaculus Cup non è uno scherzo. I partecipanti devono stimare le probabilità di fino a 60 eventi diversi: nel torneo di questa estate le domande spaziavano dalle elezioni samoane ai risultati politici che coinvolgono Donald Trump ed Elon Musk, dagli incendi negli Stati Uniti fino alla permanenza di Kemi Badenoch come leader del Partito Conservatore britannico. Domande che richiedono intuizione geopolitica, analisi economica e una buona dose di quella che chiamiamo “intelligenza umana”.

ManticAI affronta questa complessità con un approccio che sembra uscito da un film tratto dai libri di Philip K. Dick, ma funziona. Il sistema utilizza modelli di machine learning multipli provenienti da OpenAIGoogle e DeepSeek, scomponendo ogni problema predittivo in compiti specializzati gestiti da agenti diversi. Un po’ come una squadra di esperti dove ognuno si occupa del proprio settore, ma in versione digitale e iperveloce.

Il segreto sta nella capacità di ManticAI di lavorare instancabilmente su decine di problemi complessi contemporaneamente, aggiornando le proprie previsioni quotidianamente mentre integra nuove informazioni. Una persistenza impossibile per gli esseri umani, che devono dormire, mangiare e (occasionalmente, se permettete) distrarsi con altre faccende della vita.

Si, ma chi ha vinto davvero alla Metaculus Cup?

Lo dico con un certo orgoglio “di specie”: se ManticAI ha conquistato l’ottavo posto, i primi gradini del podio sono rimasti saldamente umani. Tra i classificati “riconoscibili” (quelli presentati con nome e cognome anziché un nickname) c’è Lubos Saloky, che ha commentato con filosofia: “Non ho intenzione di andare in pensione. Ma se non puoi batterli (riferito all’AI), unisciti a loro”. Una dichiarazione che suona quasi come una resa, ma che nasconde una verità più profonda: il futuro delle previsioni non sarà probabilmente “umani contro AI”, ma “umani con AI”.

I dati di Metaculus continuano ad aggiornarsi e le posizioni di Mantic AI fluttueranno ancora, ma quello che emerge chiaramente è che la competizione si sta facendo serrata. Il divario tra le capacità predittive umane e artificiali si sta riducendo a ritmi impensabili fino a pochi anni fa.

Il vantaggio “sleale” delle macchine nel prevedere il futuro

Gli esperti di Metaculus sono onesti: le AI hanno un vantaggio che rasenta l’ingiustizia. Nel sistema di punteggio non conta solo l’accuratezza delle previsioni, ma anche la “copertura”: quanto presto si fanno le previsioni, su quante domande si risponde e quanto spesso si aggiornano le stime. Un’intelligenza artificiale può tracciare centinaia di domande simultaneamente, aggiornando le proprie previsioni in tempo reale mentre gli umani dormono.

Come spiega Deger Turan, CEO di Metaculus: “Alla fine dei conti, attualmente i forecaster umani stanno facendo meglio dei forecaster AI”. Ma la stima di Turan è che l’AI raggiungerà o supererà i migliori forecaster umani entro appena 4 anni, nel 2029. Una previsione che, vista la velocità di progressione, potrebbe rivelarsi perfino conservativa.

Cosa significa per il futuro del prevedere il futuro

Il risultato di ManticAI è più di un semplice exploit tecnologico. Come evidenziavo nelle previsioni tech 2025, siamo di fronte a un cambio di paradigma nel modo in cui comprendiamo e anticipiamo gli eventi futuri. Le implicazioni spaziano dagli investimenti finanziari alle decisioni politiche, dalla pianificazione aziendale alla gestione dei rischi globali.

Philip Tetlock, coautore del bestseller “Superforecasting”, ha pubblicato quest’anno una ricerca che dimostra come gli esperti umani stiano ancora superando in media i bot più performanti. Ma la forbice si stringe. E quando si tratta di categorie specifiche di domande, come i tassi di inflazione mensili, l’AI potrebbe già avere il sopravvento. 

*Gianluca Riccio, direttore creativo di Melancia adv, copywriter e giornalista. Fa parte di Italian Institute for the Future, World Future Society e H+. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it , la risorsa italiana di Futurologia. È partner di Forwardto - Studi e competenze per scenari futuri. Seguilo su LinkedIn

FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.futuroprossimo.it/2025/09/mantic-ai-sa-prevedere-il-futuro-piu-di-tanti-esperti-umani/

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