Sono due i preti che dall’inizio del mese in Colombia hanno pagato con la vita il loro impegno a fianco dei più poveri. Siccome mi pare improbabile che ne avrete letto altrove, diventa importante ricordarli per nome e cognome. Reynel Restrepo aveva 36 anni ed era il parroco del municipio di Marmato, della regione di Caldas in Colombia. Un’area molto provata dalla miseria. Ma i problemi si sono trasformati in dramma da quando la multinazionale Gran Colombia Gold ha deciso di “sgombrare” l’intera area per poter iniziare l’estrazione di oro di cui le montagne intorno a Marmato sono molto ricche. Padre Reynel capeggiava la resistenza contro la mafia dell’impresa e, solo qualche giorno prima aveva denunciato pubblicamente le minacce che gli erano pervenute e di essere pedinato. È stato ucciso il 1 settembre mentre raggiungeva il villaggio a bordo della sua moto. Gualberto Oviedo Arrieta, 31 anni, era parroco della chiesa Nuestra Señora del Carmen di Capurganà , un comune della diocesi di Apartadó, Urabá. Una provincia ben nota per i massacri che si sono susseguiti. Primo tra tutti quello di San Josè de Apartadò. Padre Arrieta non si era mai tirato indietro nel denunciare la violenza dei paramilitari contro i campesinos della zona che hanno scelto da tempo la pratica della nonviolenza vietando a gente armata di entrare nei loro villaggi. Padre Arrieta è stato ucciso a colpi di machete in casa nella notte tra l’11 e il 12 di questo mese. Dall’inizio dell’anno sono sei i preti assassinati in Colombia.
Da Peace Link
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