Militari, bambini e propaganda vergognosa

dic 3, 2011 0 comments
Il comando della Brigata Sassari e l’Ufficio scolastico regionale sardo hanno realizzato l’iniziativa “Un soldato italiano in Afghanistan, una lettera per Natale“. I bambini sono stati invitati a scrivere delle lettere ai militari sardi impegnati in Afghanistan.
Riteniamo quest’iniziativa gravissima e meritevole della più severa censura, da diversi punti di vista. La propaganda militarista, specie in un’epoca di instabilità sociale e politica come la presente, deve suscitare sempre molto allarme, in chi ha a cuore la vita, la libertà e il benessere delle persone, di tutti noi. Se essa si serve strumentalmente dei bambini, assume addirittura caratteri non solo diseducativi ma anche violenti. In più, in questa operazione, sono evidenti i profili politici relativi al continuo tentativo di omologazione dei sardi a un modello culturale subalterno e tributario verso lo stato italiano.
Un episodio ben degno di essere segnalato e smascherato, dunque, riducendolo ai suoi reali elementi ideologici e pragmatici, al suo scopo di controllo e anestetizzazione sociale e politica.
ProgReS Progetu Repùblica sente il dovere etico e politico di denunciarlo e di richiamare i sardi alla vigilanza su queste pratiche di dominio. Prima ancora che come indipendentisti rigettiamo questo genere di iniziative come esseri umani consapevoli, come cittadini responsabili.
Non c’è nulla di edificante nel partecipare a una guerra di sottomissione per conto terzi. Tanto meno se si è spinti a farlo spesso sulla base di un vergognoso e pervasivo ricatto occupazionale. Non sta scritto da nessuna parte – se non nei disegni repressivi che ci riguardano come meri oggetti storici – che i sardi debbano avere come destino quello di sacrificarsi per meritare tutela e riconoscimento. Tutela e riconoscimento che – come ben sappiamo – al lato pratico si sono tradotti storicamente solo in impoverimento economico, demografico e culturale e disarticolazione sociale.
Chiamiamo i vertici militari, l’amministrazione scolastica sarda e le istituzioni ad assumersi l’intera responsabilità politica di questo vergognosa iniziativa e a renderne conto ai sardi.

Da Progetu Republica

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