Di Salvatore Santoru
Chissà cosa sarebbe successo se due pescatori indiani avessero ucciso,per errore, due militari italiani .La stampa avrebbe gridato all'attacco terroristico,e il ministro Terzi si sarebbe adoperato per esortare gli alleati nello scatenare rappresaglie,magari attraverso una guerra "umanitaria".Ma visto che la situazione è capovolta,i due marò da presunti carnefici diventano due eroiche vittime,e il loro gesto viene giustificato e esaltato in quanto rientrante nella guerra antipirateria portata avanti dai "nostri" gloriosi crociati.La stampa,naturalmente propone la visione unilaterale portata avanti dal "governo tecnico" e dai vertici militari(e non a caso il "nostro" ministro della Difesa,è un'esperto del settore,essendo fedele uomo NATO,impegnato sino a poco tempo fa in terra afghana a insegnare e portare la pace con i mitra e i carri armati).Ma mentre questa visione giustificatrice dell'assassinio "legale"portata avanti dal governo può dare fastidio e allarmare noi comuni mortali,dobbiamo ricordarci che per questi tecnici è pura routine:non a caso Terzi era ambasciatore negli USA e in Israele dove tutto ciò oramai è normalità ,visto che bambini che lanciano pietre contro carri armati sono "terroristi" mentre dall'altra parte, i soldati specializzati nella repressione sono acclamati e ricompensati come eroi.E meno male (che si dice )che l'Occidente è il tutore globale dei diritti umani e della democrazia!
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