Articolo di replica a "Giochi di Guerra nel bel Paese"

mag 21, 2012 4 comments
Ricevo e pubblico un'articolo di replica a   "Giochi di Guerra nel Bel Paese" ,articolo di Gianni Lannes che avevo postato martedì 15 maggio,e  "che ha ricevuto numerose critiche(sia in questo blog,sia in altri siti dove è stato pubblicato)in quanto ritenuto diffamatorio nei confronti del soft air e dei suoi praticanti" come ho scritto in un piccolo articolo di chiarimenti.


http://ilsoftair.blogspot.it/2012/05/giornalisti-della-domenica.html

Di Dario Lobasso

Buongiorno a tutti, 
quest'oggi purtroppo mi vedo costretto a scrivere un post "politico", anziché i soliti consigli sul softair. 
Chiedo scusa fin da ora per l'eccessiva lunghezza del post, ma si è rivelata necessaria!


INTRODUZIONE
Alcuni giorni fa, il giornalista Gianni Lannes ha riportato sul suo blog un primo articolo di quantomeno dubbia veridicità sul mondo del softair, riproposto anche sul sito Informare X Resistere (onde evitare eventuali modifiche post-critiche da parte dell'autore, mi son preso anche la briga di salvare il suo post come immagine) . 
Il suddetto articolo, rimbalzato sul forum più letto dai softgunner italiani, ha subito prodotto una valanga di commenti contro l'autore, richieste di rettifiche e a suo dire offese e minacce.


LE GAFFE TECNICHE SUL SOFTAIR
Partiamo quindi con l'analizzare il perché Gianni Lannes è stato prima di tutto accusato di palese ignoranza sul mondo del softair, perdendo immediatamente credibilità come giornalista agli occhi dei praticanti (e non). 
Ecco servita la carrellata dei suoi grossolani errori che ho personalmente evidenziato in rosso:





Quindi, ricapitolando, secondo Lannes i softgunners usano armi che sparano a 70 metri rendendo necessarie le cure in ospedale e, se si finiscono i colpi, si pratica un po' di lotta greco-romana per vedere chi la spunta. Oltre all'evidente masochismo dei softgunner e gli ospedali che brulicherebbero di feriti ogni santa domenica, è anche evidente che si tratta di uno sport praticato da milionari, date le attrezzature che si utilizzano...
Per gli ignoranti in materia, che magari hanno creduto all'articolo di Gianni Lannes, spieghiamo come funziona il softair:

  1. gli scontri corpo a corpo non esistono, anzi sono espressamente vietati;
  2. a distanze ravvicinate non ci si spara, ma si dichiara colpito l'avversario, che lo accetta di buon grado;
  3. esclusa la protezione agli occhi obbligatoria, un softgunner potrebbe anche giocare nudo se lo volesse;
  4. tutte le repliche di armi usate hanno una potenza inferiore ad 1 joule, e data la leggerezza del colpo, quest'ultimo difficilmete supera i 40 metri (soprattutto in un bosco con alberi e foglie);
  5. superkurz è un termine che non conosce neppure google; le repliche hanno prezzi che variano dai 100 a più di 1000 euro ed ogni giocatore sceglie liberamente quanto spendere;
  6. computer microscopici, telerilevatori e puntatori frontali sono parole dette a caso, ma si usano bussole e rilevatori gps (usati dalla protezione civile, dai raccoglitori di funghi e dagli escursionisti);
  7. in alcuni tornei, a pagamento, è stata simulata un'incursione con l'utilizzo di elicotteri; parapendio o tuffo da una scogliera non credo venga praticato, dato che un'arma elettrica a contatto con l'acqua non funzionerebbe più.

LA TATTICA DI LANNES
Spiegati gli strafalcioni tecnici commessi del giornalista avverso al softair e dedotto che l'autore non ha mai giocato una partita, passiamo ad analizzare la tattica usata dal suddetto nella stesura del suo articolo. Basta poco per capire che Gianni Lannes nel suo post, altro non fa che "cercare alleati", affinché si schierino al suo fianco contro il mondo dei softgunners. Ed è proprio questa la parte più rivoltante da leggere e che a mio dire, esige delle scuse, se non verso i praticanti del softair, quantomeno verso i suoi lettori. 

- Il traffico di armi
L'articolo, per generare clamore e interesse, nelle prime righe parla di un pacco rinvenuto a Fiumicino contenente mine anti uomo, filo ed esploditori, munizioni per carri armati ed altro ancora.
Ebbene, cercando l'articolo online, ho scoperto che si tratta di una notizia del gennaio 2004.


Quindi, Gianni Lannes, sfrutta una notizia vecchia 8 anni per attirare lettori e poi partire con l'attacco al mondo del softair. 

- Nazismo, USA e guerrafondai
Poche righe dopo, parlando delle origini del softair, l'autore snocciola una "casuale" vicinanza tra le parole Stati Uniti e guerrafondai, e poco dopo paramilitari neonazisti. Peccato che sulla wikipedia, degli USA non se ne parli... 
Sarà stato un errore? un caso? O solo un po' di pepe per i lettori anti-americani che frequentano il suo blog? 



- Ospedali pieni e ferimenti gratuiti
Affibbiate le etichette di nazifascisti, sui softgunners piombano anche quelle di procuratori di ferimenti, anche mortali, che la "setta dei finti armaioli" riesce addirittura a camuffare come incidenti; questi "soldati della domenica", sembrano avere addirittura più potere degli agenti della CIA. 


Chiariamo subito:
  1. i carabinieri di zona conoscono sempre luogo e data delle partite;
  2. le aree di gioco e i sentieri che portano ad esse, sono delimitate da cartelli di avvertimento;
  3. la gente comune che si muovono nei boschi spesso indossa abiti appariscenti e il gioco viene immediatamente interrotto - anche attraverso comunicati via radio-;
  4. onde evitare interruzioni, gli stessi softgunners giocano in aree ben lontane da campeggi o altro; 
  5. credo sia a dir poco improbabile incrociare bambini soli che vagano nei boschi, e addirittura ferirli.
Riguardo al tragico incidente di Francesco Solofrizzi, le testate giornalistiche riportano che è scivolato su una zattera nei pressi di un fiume, annegando forse anche a causa del peso dell'abbigliamento militare che indossava; di sicuro non è stato un colpo di pochi grammi a togliergli la vita.
Siamo quindi di fronte ad un palese atto di disinformazione?
E quanti normali bagnanti ogni anno perdono la vita sulle rive di fiumi, laghi e mari? 
E quanti piloti, calciatori, sciatori, surfisti ecc. perdono la vita durante eventi sportivi in cui vengono anche ricoperti da montagne di soldi?
La morte di uno sportivo è sempre una tragedia, e riesumarne il ricordo per collegarlo in modo fazioso ad un'accusa contro la categoria a cui lo stesso sportivo apparteneva credo sia un atto indefinibile.

- Gli ambientalisti e i terremotati
Ma andiamo avanti, perché il vortice di bufale non si ferma di certo qui; dopo qualche battuta, Lannes tira in ballo anche la natura, le riserve protette e i paesi abbandonati dopo il terremoto in Abruzzo. Obbiettivo? Forse colpire al cuore gli ambientalisti e i terremotati finiti sul suo post. Leggiamo cosa dice: 


Facciamo chiarezza:
  1. Le partite si svolgono su terreni privati o su terreni pubblici di cui si ha la concessione ricevuta dal comune e se un club o gruppo di giocatori non rispetta queste regole è perseguibile penalmente.
  2. Dato che dei privati credo non possiedano riserve naturali protette, i permessi a giocare nelle stesse devono arrivare dagli enti che le riserve le gestiscono -cosa alquanto improbabile-.
  3. Per le aree abbandonate dopo il terremoto, vale quanto detto al punto 1.
  4. I colpi utilizzati sono di materiale biodegradabile.
  5. Nel gioco del softair, è fondamentale il silenzio, quindi il disturbo della fauna è minimo.
- Mercenari e Israele
Pensate che le accuse siano finalmente terminate? No anzi, tanto per attirare qualche pacifista anti-israeliano in più, il nostro Lannes ci parla di non precisati softgunners, divenuti dopo qualche corso di addestramento in Isreale, dei contractors provetti. Leggiamo:


Tanto per essere pignoli: 
  1. Executive outcomes è una società di contractors chiusa nel 1998;
  2. Cercando su internet qualcosa su Rafael Eitan e Rehavam Zeevi associati al softair si trovano solo gli articoli di Lannes;
  3. Addestramenti clandestini all'uso delle armi... in Svizzera? Non stiamo mica parlando di "lupi solitari" che si imboscano nelle cave abbandonate e sparano un po' di colpi, anziché andare al poligono di tiro?
  4. La parte in verde è una frase che sembra tratta dal sito web di un club di Softair, ma di cui non vi è traccia nel web.
Insomma, un bel minestrone a quanto pare cucinato ad arte per fondere problematiche di gravità internazionale con i softgunners. 
Ma voi, credete davvero che società di mercenari, assumano ragazzetti che giocano di tanto in tanto con fucili giocattolo nei boschi toscani, per mandarli in Iraq o Afganistan?



CONCLUSIONI
Quali fossero gli obbiettivi di Gianni Lannes non è tutt'oggi molto chiaro.
- Aumentare gli accessi del suo blog e del suo portale?
- Registrare il record di commenti, per cercare tra essi la prova dell'esistenza di fanatici tra i softgunners?
- Ricevere buste di pallini biodegradabili come messaggio intimidatorio?
- Definire noioso il softair -anche se non ci ha mai giocato-?

Sinceramente, credo che pochi l'abbiano capito, anche dopo aver letto il suo secondo post sull'argomento.

Io personalmente dico e credo che, i club di softair facciano tanto per la collettività, anche più degli sport comunemente praticati. 
Il legame che si crea tra i giocatori e la sportività alla base stessa del gioco è qualcosa che difficilmente ho visto in altre realtà sportive.
L'attenzione verso l'ambiente in cui si gioca e i materiali utilizzati è altissima e sempre volta alla ricerca del minor impatto ambientale.
I ricavati dei tornei vengono spesso donati in beneficenza come contropartita per la concessione dei terreni.
Al termine delle partite, non ci sono serate in tv con processi sportivi, ma un panino tutti assieme ed un "grazie, arrivederci e alla prossima". 

Mi sembra scontato che, come in tutti gli sport, si possano trovare soggetti "deviati", ma è compito dei club e della comunità dei giocatori escluderli (e questo avviene).
Mi sembra altresì scontato che, anche nel softair, possano verificarsi incidenti di diversa entità, ma non è di certo l'unico sport ad averli e di sicuro non ne ha il numero maggiore. 

Per finire, mi sono permesso di scrivere questo post per rispondere a pesanti attacchi e soprattutto pesanti errori figli dell'ignoranza che favoriscono la creazione di falsi miti.

Rispetto in ogni caso l'idea di chi non approva questo sport, come c'è chi non approva le gare automobilistiche o i giocatori di calcio strapagati, i videogames o i film di guerra. 

Garantisco inoltre che non mancherò di approvare commenti al mio articolo anche se contrari alle mie idee, cosa che invece, qualcuno che inneggia alla libertà di pensiero ed espressione e alla democrazia, si è "dimenticato" di fare. 

Prima di salutarvi, ringrazio la redazione del sito informare per resistere, per il passo indietro fatto verso il mondo del softair che trovate a questo link.

Commenti

  1. Il giornalista Gianni Lannes nel 2004 scrisse un articolo , pubblicato su l’ Espresso , sul softair in cui si evidenziava come le ASG rappresentassero un pericolo , perché saltuariamente venivano usate per compiere rapine o scherzi pericolosi . Sono passati anni , ma il suo allarme è rimasto lettera morta , nel frattempo le rapine e gli scherzi pericolosi con le ASG sono aumentati considerevolmente e basta dare un’occhiata nelle cronache per constatare che sono ormai all’ordine del giorno .

    Nonostante ciò il mondo del softair italiano , denotando la propria matura “sportività” , si ostina ad usare queste ASG identiche alle armi vere e non magari solo ASG in plastica trasparente o colorata , che già esistono in commercio .

    L ‘anno scorso , solo in Puglia , sono morti ammazzati due ragazzi per questo ambiguo e disinvolto gioco “ innocuo “ : Davide Sansone 23 anni e William Perrone 19 anni .

    A Brindisi recentemente è stato organizzato un torneo di softair , patrocinato dalla centrale termoelettrica a carbone dell ‘ Enel “Federico II “, contestata perchè inquina di polveri una vasta area , che la dice lunga sullo spirito ambientalista dei softgunners . http://www.combatsoftairbrindisi.it/darktown2012/index.php
    Come si può ben vedere nel video di presentazione dell’ evento , che propone scene tipicamente malavitose , sono ben rappresentati incontri ravvicinati di corpo a corpo , ma forse il softair pugliese è diverso dagli altri o forse ogni club di softair si sceglie le regole che più gli aggradano a seconda delle evenienze .

    Comunque sono convinto che un paese civile né farebbe volentieri a meno di cecchini e bombaroli , veri o repliche , tanti o pochi che siano .

    RispondiElimina
  2. Dario Lobasso se organizzi un game di softair in costume da bagno con le sole protezione agli occhi , credo che anche Gianni Lannes sarebbe disposto a pagare per venirvi a vedere .

    RispondiElimina
  3. Ditemi quando fate una bella battaglia tutti nudi con gli occhiali , a spararvi con il pistolino innocuo dalla punta rossa in mano ... che vengo anch'io .

    NB : Dario , datti al giornalismo che le spari più grosse del Superkurz !

    RispondiElimina
  4. Egregia Informazione Consapevole ,
    fino a poco tempo fa , non conoscendo il softair , mi ero fatta l’ idea che fosse solo uno dei bizzarri passatempi per ragazzi , poi questo autunno alcuni conoscenti , mi hanno informato che nel comune di Capoliveri sull’ isola d’ Elba , che frequento saltuariamente come turista , si è svolta una grande manifestazione nazionale di softair .
    Circa 400 softgunners provenienti da vari club di tutta Italia , il 14/15/16 ottobre 2011 hanno dato vita nelle strade della cittadina e nel territorio comunale in generale , ad un torneo di carattere nazionale , dove sono state esibite fieramente tutte le peculiarità del softair .
    Su You Tube sono stati caricati diversi video dell ‘ evento eseguiti da appassionati di softair del club di Livorno 8 SAT ed altri , per cui rappresentano documenti originali e rappresentativi di ciò che si può svolgere in un torneo sicuramente ufficiale di softair .
    Vi sono state delle proteste prima e durante l’ evento di parte della popolazione , ma il torneo è stato giocato ugualmente . http://www.tenews.it/giornale/2011/10/13/geri-39769/
    Si è cominciata la manifestazione la sera , con la sfilata dei softgunners per le vie cittadine , si notano le divise ed il passo affatto sportivo . http://www.youtube.com/watch?v=-y7vN63ueMM&feature=relmfu
    Vi è stata anche l’ esibizione “sportiva” nella piazza del paese per dare una presentazione di ciò che consiste il softair , nonostante i fischi e le proteste che si sentono in sottofondo , la parodia è continuata imperterrita , contagiando di esaltazione incontenibile anche il bambino che si vede a lato della piazza . http://www.youtube.com/watch?v=knHG6HUKsHQ&feature=related
    Viene fatta persino una replica dell’ alzabandiera , si odono grida : ” buffoni , buffoni ! ” . http://www.youtube.com/watch?v=eopUYn9pA24&feature=relmfu
    In quanto ai mezzi utilizzati oltre ai numerosi fuoristrada , un pik-up con mitragliatore fisso sul cassone in giro per le strade del paese . http://www.youtube.com/watch?v=Llpq155lKZ4&feature=relmfu
    Significativa anche la perquisizione a bordo strada dei “ prigionieri “ , nel frattempo c’ è una macchina di civili che vorrebbe continuare per la sua strada. http://www.youtube.com/watch?v=NW7ReY7JzlM&feature=related
    Se questo è quanto avviene in un paese dove presumo che per il fatto che ci sia una popolazione presente i softgunners abbiano cercato di dare il meglio di sé , cosa può succedere nei luoghi , che sono la norma , dove controllati e controllori sono solo loro stessi ?
    Dopo avere visto queste riprese reali , siamo proprio sicuri che sia un giornalista ad aver offeso “ un intero sport “ e non sia piuttosto il softair con le sue rappresentazioni ad essere un’ offesa vergognosa a tutti gli sport ?

    RispondiElimina

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