Tu diventerai quello che pensi: il pensiero positivo

nov 20, 2012 1 comments

Di Marialorena Parracino
http://www.irisform.com
Quante volte nella vita ci siamo chiesti, forse con un po’ d’invidia, cosa abbiano di speciale le persone di successo e perche' di fronte ad uguali condizioni di partenza non tutti gli individui raggiungano gli stessi traguardi. Una delle risposte è quella delle diverse abitudini intellettive.
Le persone di successo sono consapevoli della "potenza del pensiero" nel determinare il destino di un individuo. Non a caso si dice che grandi uomini generano grandi pensieri, lasciandosi intendere che cio’ che li rende grandi, e’ il loro modo di pensare. E’ sempre la capacita’ "di fare buon uso del pensiero" che porta alcuni individui a trasformare i problemi in sfide e a valorizzare quelle difficolta’ che lasciano altri sopraffatti. Poiche’, quindi, il pensiero è arma a doppio taglio, capace di condurci a vette elevate, ma anche di rinchiuderci in scuri meandri, e’ "la qualita’ del pensiero" che determina la qualita’ della nostra vita e dei nostri successi personali.
Questo non vuol dire che le persone di successo, siano nate con una predisposizione ad usare il pensiero in maniera positiva o siano vissute in ambienti favorevoli a sviluppare tali capacita’ o abbiano avuto dei percorsi di vita rassicuranti.
Al contrario molti sono cresciuti in ambienti molto negativi, hanno conosciuto momenti di cupa depressione, fallimenti, sconfitte.
Ma quello che ha fatto di loro i grandi uomini che conosciamo, e’ stata la capacita’ di superare questi momenti, di considerarli come una battuta d’arresto, un insuccesso occasionale e non la sconfitta finale: perche’ non bisogna dimenticare che i vincenti della storia hanno in comune l’esperienza della sconfitta. Hanno conosciuto l’insuccesso, a volte hanno toccato il fondo, ma poi sono stati in grado di rialzarsi, di trarre nuove energie dalle sconfitte, grazie alla lezione imparata dall’ultima esperienza, animati dalla volonta’ di imparare e migliorare, e di superare se stessi e i propri limiti.
Il loro punto di forza e’ stata la capacita’ di trasformare le sconfitte in opportunita’ e di continuare a credere in se stessi, nei propri sogni, nonostante qualcuno avesse detto di loro essere dei falliti; hanno capito chegli ostacoli sono le sfide che dobbiamo affrontare per trasformare i nostri sogni in realta’.
Nessuno mai crederebbe che Thomas Edison era stato definito da un insegnante come "un caso disperato", "un deficiente" per il quale sarebbe stato inutile proseguire negli studi. Ed invece, edison in eta’ adulta e’ diventato un esempio di solida personalita’, che sapeva trarre vantaggio persino dalle avversita’. Infatti, quando nel dicembre 1914, i grandi laboratori Edison di West Orange, nel New Jersey, vennero quasi completamente distrutti da un incendio e lo scienziato perse in una notte attrezzature per un valore di quasi due milioni di dollari, nonche’ la documentazione di quasi tutto il lavoro di una vita, la sua reazione fu a dir poco sorprendente. Ci si sarebbe aspettato di fronte ad un evento del genere, disperazione e sconforto ed invece il sessantasettenne Edison sentenzio’: questo disastro ha comunque un valore innegabile: tutti i nostri errori se ne vanno in fumo... ... grazie a dio possiamo ripartire da zero. Altrettanto interessante e’ la storia di un giovane avvocato del Midwest che fin da ragazzo soffriva di terribili momenti depressivi, al punto che amici e parenti, ritennero saggio allontanare dalla sua portata, coltelli e rasoi e fare in modo che qualcuno gli facesse sempre compagnia, in particolare la notte, per evitare che potesse compiere qualche gesto sconsiderato.
Questo e’ quello che lui provava e scriveva di se’ in quel periodo: Sono ormai il piu’ infelice dei mortali. Se quello che provo venisse distribuito in parti uguali all’intera famiglia umana, non vi sarebbe piu’ una faccia allegra sulla terra. Non so se potro’ mai migliorare.(…). chi ha sofferto o soffre di depressione non puo’ non riconoscersi in questi stati d’animo e sentirsi confermato nei suoi convincimenti negativi di sconfitta ed insuccesso. Ed invece, no! sapete chi ha pronunciato queste parole? Abramo Lincon, il 16° presidente degli Stati Uniti, ma soprattutto l’uomo che e’ passato alla storia come emancipatore degli schiavi e paladino della giustizia.
Nato da una famiglia povera, Lincoln affronto’ molte sconfitte nella sua vita, falli’ due volte negli affari, perse otto elezioni. Avrebbe potuto arrendersi ed invece scelse di rialzarsi e procedere, e di diventare uno dei piu’ grandi presidenti americani .
Lincoln aveva evidentemente modificato le sue precedenti abitudini mentali negative ed aveva acquisito la capacita’ di vivere, anzi di saper vivere e gioire anche nelle difficolta’ e di minimizzare le sconfitte. Eppure un‘insegnante aveva detto di lui, essere uno studente che poneva domande stupide e con la testa spesso tra le nuvole.
Anche Albert Einstein ha goduto di poca considerazione come studente. Era un allievo molto deludente e mentalmente tardo; un pessimo esempio per la classe.
La carrellata di personaggi che sono diventati famosi nonostante le predizioni negative sul loro conto, forse potrebbe continuare all’infinito (a Caruso un insegnante aveva detto che non aveva voce, ed un editore aveva detto a Louise May Alcott che non sarebbe mai stata in grado di scrivere storie destinate ad un vasto pubblico).
Quello che accomuna tutte queste biografie e’ che queste persone si resero ben presto conto che a determinare il loro futuro non erano le persone investite d’autorita’ o i loro giudizi, ma la capacita’ di credere in se stessi e nei propri sogni.
In realta’ ci sono due categorie di persone: quelle che non falliscono mai e quelle che hanno successo.
La prima e’ composta da coloro che non tentano mai nulla e percio’ non falliscono mai; la seconda da quelli che hanno accumulato tanti fallimenti e quindi tanta esperienza da assicurarsi il successo ed hanno capito che l’autentica riuscita e’ il risultato di serie di tentativi falliti.
Thomas Edison riusci’ ad inventare la lampadina dopo cinque milioni di tentativi, dimostrando quanto fossero esatte le parole di Robert F. Kennedy che "soltanto chi osa fallire in grande puo’ ottenere grandi risultati".
I vincenti, le persone di successo, non sono quindi diversi dalla gente comune, patiscono le stesse sconfitte e vivono le stesse afflizioni, ma sono diventati tali perché hanno raggiunto la saggezza attraverso i fallimenti.

Fonte:http://www.irisform.com/master-corsi-articoli/pensiero-positivo.htm

http://storieriflessioni.blogspot.it/2012/11/tu-diventerai-quello-che-pensi-il.html#.UKuiwYf8J2A

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