
Di Tyler Durden
Zerohedge
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Un tribunale pachistano per l'antiterrorismo ha appena emesso la prima pena di morte per reato di blasfemia sui social media domenica, secondo la Reuters . La sentenza è l'ultimo passo di un giro di vite stringente sul dissenso sui social media da parte del governo del primo ministro Nawaz Sharif.
Taimoor Raza, 30 anni, è stato condannato per i commenti sprezzanti sul profeta Maometto, le mogli e le compagne, secondo Shafiq Qureshi, un pubblico ministero di Bahawalpur, una città a circa 300 miglia a sud di capoluogo Lahore. Raza è stato arrestato l'anno scorso dopo un dibattito sull'Islam sul social Facebook con un uomo che si è rivelato essere un agente dell'anti-terrorismo. E' stato una tra le 15 persone arrestate dal reparto antiterrorismo lo scorso anno, accusati di blasfemia, secondo la Commissione diritti umani del Pakistan e Reuters.
Il fratello di Raza, Waseem Abbas, ha dichiarato al Guardian che era di famiglia “povera ma letterata”, e apparteneva alla minoranza della comunità sciita musulmana del Pakistan.
“ Mio fratello in un dibattito in uno show su Facebook con una persona settaria, che abbiamo saputo riconoscere dopo tempo, era un ex-ufficiale [del reparto antiterrorismo] e si chiama Muhammad Usman,” ha detto.
Come riporta Reuters , la bestemmia è un argomento molto sensibile nella maggioranza musulmana del Pakistan, aver insultato il profeta Maometto è un crimine capitale per il quale decine di persone sono detenute nel braccio della morte. Anche semplici accuse sono sufficienti per innescare il clamore di massa e la plebaglia giustizialista.
“Un tribunale antiterrorismo di Bahawalpur gli ha imputato la pena di morte”, ha detto Qureshi a Reuters. E' la prima condanna a morte che coinvolge un caso legato ai social media.
Taimoor Raza, 30 anni, è stato condannato per i commenti sprezzanti sul profeta Maometto, le mogli e le compagne, secondo Shafiq Qureshi, un pubblico ministero di Bahawalpur, una città a circa 300 miglia a sud di capoluogo Lahore. Raza è stato arrestato l'anno scorso dopo un dibattito sull'Islam sul social Facebook con un uomo che si è rivelato essere un agente dell'anti-terrorismo. E' stato una tra le 15 persone arrestate dal reparto antiterrorismo lo scorso anno, accusati di blasfemia, secondo la Commissione diritti umani del Pakistan e Reuters.
Il fratello di Raza, Waseem Abbas, ha dichiarato al Guardian che era di famiglia “povera ma letterata”, e apparteneva alla minoranza della comunità sciita musulmana del Pakistan.
“ Mio fratello in un dibattito in uno show su Facebook con una persona settaria, che abbiamo saputo riconoscere dopo tempo, era un ex-ufficiale [del reparto antiterrorismo] e si chiama Muhammad Usman,” ha detto.
Come riporta Reuters , la bestemmia è un argomento molto sensibile nella maggioranza musulmana del Pakistan, aver insultato il profeta Maometto è un crimine capitale per il quale decine di persone sono detenute nel braccio della morte. Anche semplici accuse sono sufficienti per innescare il clamore di massa e la plebaglia giustizialista.
“Un tribunale antiterrorismo di Bahawalpur gli ha imputato la pena di morte”, ha detto Qureshi a Reuters. E' la prima condanna a morte che coinvolge un caso legato ai social media.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.zerohedge.com/news/2017-06-11/pakistan-hands-down-first-ever-death-sentence-blaspheming-facebook
TRADOTTO DA http://sadefenza.blogspot.it/
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(NOTA INFORMAZIONE CONSAPEVOLE)-PER APPROFONDIRE SULLA NOTIZIA:
http://www.reuters.com/article/us-pakistan-blasphemy-socialmedia-idUSKBN1920RN
https://www.theguardian.com/world/2017/jun/11/pakistan-man-sentenced-to-death-for-blasphemy-on-facebook
http://www.independent.co.uk/news/world/asia/shia-muslim-man-sentenced-death-pakistan-court-blasphemy-facebook-guilty-a7784336.html
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