La tempistica del Piano Mattei e l’immigrazione dal NordAfrica

lug 27, 2023 0 comments


Di Pasquale Ciaccio

La premier Giorgia Meloni in questi ultimi mesi ha dato prova di un notevole attivismo diplomatico internazionale con diversi Paesi, in particolare la Tunisia coinvolgendo anche la Ue nella persona di Ursula von der Leyen. U’Unione piuttosto disinteressata, capace solo a parole di solidarietà. Il fatto è però che se Bruxelles ha stanziato per Saied, il presidente tunisino, qualche centinaio di milioni di euro, manca la parte più consistente dei fondi cioè circa un miliardo che dovrebbe essere stanziato dal Fmi per risollevare l’economia e frenare l’ondata di sbarchi sulle coste italiane. 

Ora, il Fmi in cambio dei fondi, pretende che Saied compia riforme cosiddette democratiche ma su questo nascono delle perplessità. Sarà in grado di attuarle e di contenere la pressione migratoria proveniente dal sud Africa anche tenendo conto, eventualmente, di una qualche modifica costituzionale?  

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L’altro fronte su cui il governo si sta muovendo per far sì che il problema migratorio venga almeno contenuto se non azzerato  è il Piano Mattei. Nelle intenzioni della promotrice, Giorgia Meloni, dovrebbe coinvolgere diversi stati africani e non sostenendo le loro economie nei  vari settori coinvolgendo anche la formazione, l’istruzione ecc. 

In questo senso è stata organizzata a Roma una conferenza con i vari leader africani, mediorientali e dei Paesi arabi. Un tentativo ambizioso, sulla cui riuscita pesano diverse incognite: l’affidabilità di quei governi oltre alla loro capacità di realizzare i progetti; chi controllerà l’esecuzione e in particolare  la gestione dei fondi? Quanti finanziamenti sul mercato internazionale sarà possibile reperire tenendo conto di quali siano i soggetti erogatori e quindi i loro interessi con le contropartite?  

E qui entra in gioco un aspetto rilevante della situazione nel continente africano evidenziato su Barbadillo dal prof. Franco Cardini e cioè la presenza preponderante della Cina ,della Russia in misura minore e anche degli Usa. 

L’Africa è un continente complesso in cui le grandi potenze nelle loro aree d’influenza esercitano le rispettive influenze ed interessi essendo in competizione come gli Usa e la Cina. I primi tendono a contrastare la presenza cinese che è molto rilevante già da tempo con investimenti ingenti e sfruttamento delle risorse minerarie. 

Il Piano Mattei va a collocarsi in un contesto geopolitico complesso in cui i governi locali sono condizionati dalle potenze suddette oltre ad essere in più casi attori di corruzione e di distrazione di fondi. La questione non è quella di negare responsabilità oggettive della politica africana ma anche di tener conto dei fattori internazionali.

FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.barbadillo.it/110482-la-tempistica-del-piano-mattei-e-limmigrazione-dal-nordafrica/

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