Per l’illustre settimanale TIME la “persona” dell’anno è l’Intelligenza Artificiale, insieme ai suoi creatori. La scelta, decretata con la copertina più prestigiosa che il magazine nato nel 1923 realizza ogni anno dal 1927, è dovuta al fatto che la tecnologia «sta influenzando, nel bene o nel male, le nostre vite». Nella pratica, le copertine realizzate sono due: la prima riproduce la famosa foto del 1932, Lunch atop a skyscraper (pranzo su un grattacielo), ma al posto degli operai che pranzano a 250 metri da terra vi sono i protagonisti della rivoluzione tecnologica in atto: Mark Zuckerberg (Meta), Lisa Su (Advanced Micro Devices), Elon Musk (Tesla, Space X), Jensen Huang (NVIDIA), Sam Altman (Open AI), Demis Hassabis (Google DeepMind), Dario Amodei (Anthropic) e Fei-Fei Li (ImageNet). Nella seconda, invece, le stesse personalità sono inserite in una struttura gigante che forma le lettere “AI”, con una grande impalcatura intorno, come a suggerire i grandi lavori in corso nel mondo delle cosiddette Big Tech.
Se guardiamo ai CEO che hanno in mano una buona fetta del futuro dell’umanità, bisogna notare che è la terza volta che la rivista mette in copertina un gruppo di persone: prima di loro erano stati protagonisti “I Guardiani”, giornalisti che per il loro lavoro rischiavano la vita, e poi “Silence Breakers”, le donne che erano uscite allo scoperto dando il là al movimento Me Too. Se invece guardiamo alla scelta dell’IA, anche qui è la terza volta che la scelta cade su oggetti o concetti: dal personal computer nel 1982 al pianeta terra nel 1988, per arrivare al 1996 quando la rivista puntò sulla rivoluzione degli utenti dei social con un “Tu” (“You”) a caratteri cubitali sulla cover.
Al di là delle questioni stilistiche, è un’incoronazione che lascia molto su cui riflettere. Ci troviamo in un passaggio storico particolarmente delicato. Mentre l’intelligenza artificiale comincia a mostrare in modo concreto il proprio potenziale – dalla capacità di analizzare enormi quantità di dati all’automazione di processi complessi – emergono con sempre maggiore chiarezza anche i rischi connessi a questa tecnologia, spesso sottovalutati nel dibattito pubblico. Il problema non è l’innovazione in sé, ma la velocità con cui viene adottata senza regole certe, senza un’adeguata riflessione collettiva e senza chiarire che, quando si parla di tecnologia, il vero discrimine non è lo strumento, ma l’uso che se ne fa. L’IA non è neutra, perché riflette intenzioni, interessi e modelli culturali di chi la progetta e la utilizza.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.lindipendente.online/2025/12/12/il-time-incorona-lia-la-nuova-persona-dellanno-non-e-una-persona/

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