Governo giallo-verde, ecco perché non piace all'establishment italiano ed europeo
Di Salvatore Santoru
Il nuovo governo italiano sta per essere formato e si baserà sull'alleanza tra la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle.
Tale governo è stato considerato come il 'più populista della storia' e sicuramente risulta essere alquanto malvisto dall'establishment dominante in Italia ed in Europa.
Su ciò, bisogna dire che tale avversione dell'establishment è data dal fatto che il nuovo governo propone soluzioni alquanto forti nei confronti dell'attuale immigrazione di massa e si pone in modo decisamente critico verso le politiche auspicate per l'Italia dalla Commissione Europea e dalle organizzazioni sovranazionali considerate facenti parte dello stesso establishment, come il Fondo Monetario Internazionale.
Inoltre, bisogna dire che la linea alquanto populistica portata avanti dal governo giallo-verde è vista con grande preoccupazione da parte della stessa classe attualmente dominante in Italia ed in Europa, anche e sopratutto per via del fatto che essa è considerata come un attacco agli stessi modelli politici liberaldemocratici e si fonda su un drastico utilizzo dell'indignazione popolare.
In linea di massima, c'è da dire che a torto o a ragione l'establishment vede alquanto negativamente il nuovo governo e che c'è comunque la possibilità che lo stesso governo giallo-verde possa portare ad un cambiamento dell'attuale sistema politico e sociale italiano ed europeo, sempre se la sua linea populistica si trasformi da mera 'pars destruens' alla costruzione di un reale 'progetto del cambiamento' che miri a migliorare l'Italia e l'Unione Europea, rafforzando e al contempo migliorando(e democratizzando ulteriormente) le stesse istituzioni liberal-democratiche su cui è retta.
Ovviamente, c' da dire che questo è un auspicio e non si sa quanto possa essere fondato ma, come si suol dire, la speranza è sempre l'ultima a morire.
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