Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina
dei Diritti Umani, in occasione del 27° Anniversario dell’omicidio di don Pino
Puglisi, 15 settembre 1993, intende ricordarne la figura e il messaggio sociale.
Don Pino Puglisi è stato un uomo la cui
integrità morale e dedizione per il prossimo hanno costituito veramente
l’essenza dello spirito evangelico. Ha rappresentato il volto più bello della
Chiesa, quello autenticamente veicolo dell’insegnamento di Cristo.
Si è speso
per i diseredati; per i dimenticati; per i fanciulli abbandonati, di cui per
primo ricordò la potenzialità umana e preziosità nella loro individualità nonché
come futuri componenti della società. Don Pino Puglisi coniugava allo slancio
umanitario di certi mistici del popolo, come Madre Teresa di Calcutta, alla
lucidità dell’uomo attento alle problematiche sociali e alle loro complesse
interrelazioni; comprendeva quanto l’ignoranza e il degrado costituissero l’humus
ideale per la proliferazione delle organizzazioni malavitose a Brancaccio guidate
dai fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca
Bagarella.
“Il prete era una spina nel fianco. Predicava,
predicava, prendeva i ragazzini e li toglieva dalla strada. Faceva
manifestazioni, diceva che si doveva distruggere la mafia, insomma ogni giorno
martellava e rompeva le scatole. Questo era sufficiente, anzi sufficientissimo
per farne un obiettivo da togliere di mezzo” (Giovanni Drago, pentito)
Appunto, Don Pino Puglisi come insegnamento –
mantra ai suoi studenti ripeteva sempre che “non dovevano avere paura di
rompere le scatole”.
Era un uomo generoso e valoroso. Sicuramente
consapevole che nemmeno il suo abito avrebbe potuto salvarlo dal furore
selvaggio di chi ormai lo considerava un simbolo di redenzione e di possibilità
diverse rispetto al baratro del crimine. Doveva morire perché un messaggio così
“cancerogeno” per le cosche venisse estirpato alla radice. Infatti con
l’inganno venne distratto da uno dei suoi sicari, mentre qualcuno, che poi fu
individuato in Salvatore Grigoli, gli sparava alla nuca. Successivamente il suo
killer si pentì e raccontò quanto era accaduto.
Dopo la sua morte, rimase un vuoto
incolmabile, ma l’esempio operativo – direzionale di un uomo che conosceva il
proprio territorio e in che modo agire per recuperare, convincere e salvare
delle vite è rimasto. Molte associazioni e singoli cittadini si ispirano agli
insegnamenti di Don Pino Puglisi e considerano prioritario soprattutto educare
chi ancora può essere modificato: “Ho visto bambini poveri, bambini lasciati
così in mezzo a una strada dove diventano preda di persone senza scrupoli che
poi li avviano alla violenza, alla devianza e quindi in quella zona così come
in altre zone ci sono scippi, furti commessi da ragazzini magari che magari
sono inconsapevoli di quello che fanno. Questi bambini avrebbero bisogno di un
recupero etico, morale e cioè che riescano a capire quali sono i valori
fondamentali della vita perché viviamo, perché siamo in questa società che cosa
ci stiamo a fare …” (Don Pino Puglisi, Tratto da un’intervista a Canale 46,
dicembre 1991)
Non bisogna perdere fiducia nel cambiamento;
pur non essendo uno sprovveduto visionario, il sacerdote non rinunciava alla
speranza che consiste nel credere possibile qualcosa che ancora non c’è: “I
tempi saranno molto lunghi ma noi speriamo che qualcosa via, via vada cambiando
già ci sono tanti ragazzi che stanno intorno al centro sociale e incominciano a
capire che la vita non è fatta semplicemente di violenza, di degrado ma i sono
valori come la pace, la fraternità e la collaborazione” (Don Pino Puglisi,
Intervista mandata in onda su RAI UNO il 25 maggio 2013).
Il CNDDU invita nella giornata del 15
settembre a promuovere l’ “Onda della Legalità Virtuale in memoria di Don Pino
Puglisi”. Diffondiamo la sua immagine e le sue parole nei nostri profili social,
unendoci idealmente in un abbraccio per la legalità. L’hashtag dell’iniziativa
è #UnitisullOndadellaLegalità.
“E a noi la forza di andare avanti e la
fiducia che il bene non può essere vinto e che quindi l’amore, quello che ha
ispirato la vita di Don Giuseppe, l’amore vincerà.” (Omelia dell’arcivescovo
Salvatore Pappalardo durante i funerali di don Pino Puglisi)
prof. Romano Pesavento
Presidente
CNDDU
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