Tragedia Colleferro, la "cultura fascista" non c'entra

set 12, 2020 0 comments

Di Salvatore Santoru

La tragedia di Colleferro è stata descritta in vari modi.
Alcuni hanno sostenuto che essa avrebbe a che fare con il retaggio di una "cultura fascista" che è presente in Italia(1).

In un post, pubblicato da "Spaghetti Politics" su Instagram e condiviso da Chiara Ferragni, si descrivono i quattro balordi come "quattro fasci" e si dichiara che la causa di tali tragedie va ricercata nella crisi dell'istruzione e dell'educazione italiana.

Indubbiamente, l'ultimo punto può essere abbastanza condivisibile ma attribuire tutto il degrado e la crisi educativa dell'attuale società ai soli retaggi della "cultura fascista" rischia di essere fuorviante.
Il fatto è che le parole sono importanti e, d'altronde, etichettare come "fascista" una certa tipica 'violenza coatta' potrebbe rischiare di buttare 'in caciara' la discussione.

Il punto è che qua la politica propriamente detta non c'entra ma, semmai, si tratta di una situazione puramente pre-politica e che meriterebbe di essere analizzata nella sua reale portata(2).
Com'è stato ampiamente appurato, i quattro balordi non erano minimamente interessati alla politica ma la loro violenza gratuita era funzionale alla ricerca di una vita improntata all'ostentazione estetica e al 'lusso sfrenato'.

I modelli a cui si ispiravano erano praticamente gli stessi modelli estetici e sociali propagandati dall'attuale Sistema e da certi media mainstream e, ideologicamente, al massimo si può dire che i quattro erano una perfetta e conforme espressione di uno 'stile consumistico estremo'. 

Come già detto, l'ostentazione social era la regola e il 'lusso sfrenato' il fine da ottenere tramite qualunque mezzo, anche e sopratutto quelli illegali e immorali.
Si tratta di spavalderia estrema e tendente alla prevaricazione, di 'logica del branco' ma non certamente di "cultura fascista" propriamente detta.

Tra l'altro, etichettare come "cultura fascista" qualunque atto di violenza gratuita rischia nuovamente di far perdere il filo del discorso e se con cultura fascista si intende quella del Ventennio... è nuovamente un altro paio di maniche.

Difatti, non risulta da nessuna parte che i quattro fossero seguaci di Giovanni Gentile o di Ezra Pound ma, semmai, le loro influenze culturali erano certamente più vicine a quelle proposte da un determinato mondo mainstream.

Insomma, il retaggio della "cultura fascista" propriamente detta c'entra poco e, ovviamente, dire ciò non significa negare la sua portata o tanto meno i danni prodotti dal regime.

NOTE:

(1) https://www.huffingtonpost.it/entry/ferragni-sullomicidio-di-willy-il-problema-non-sono-le-palestre-e-la-cultura-fascista_it_5f59c56fc5b6b48507fbe4b0

(2) https://www.informazioneconsapevole.com/2020/09/colleferro-perche-la-politica-non.html

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