Layz, L'INTERVISTA: l'importanza della musica, "Mille Sbagli" e le influenze musicali

feb 11, 2022 0 comments


Lazzaro Zani, in arte Layz, è un giovane rapper originario di Cesena. Tra le sue più grandi passioni musicali si annoverano il cantautorato e il rap italiano, due generi che hanno un'importante influenza sulla sua produzione musicale e contenutistica. I suoi esordi risalgano al 2020, quando uscirono i tre singoli “Nel profondo”, “Portami su“ e “Caro Prezzo”.

Nel 2021 è stato pubblicato il suo primo album, "Lazzaro", accompagnato dall'uscita dell'omonimo singolo. Nel gennaio del 2022 è uscito il suo nuovo singolo, denominato "Mille Sbagli".


1- “Mille Sbagli” è il tuo nuovo singolo, uscito il 14 gennaio del 2022. Qual è il significato e il messaggio che intendi dare con questo brano?

Il significato credo che poi sia anche il messaggio, ovvero non è mai tardi per chiedere scusa a se stessi e agli altri. L’idea per questa canzone nasce una sera riascoltando il mio precedente album Lazzaro che, essendo un album molto personale e autobiografico dove è racchiusa parte della mia vita, mi ha fatto sorgere una domanda ovvero “di tutte le cose che racconti in questo disco c’è mai stato un momento in cui hai chiesto scusa a te stesso o agli altri per gli errori fatti?”. Siccome che chiedere scusa non deve essere un vetro che uno si mette davanti per poter giustificare ogni volta gli errori, ho deciso di farlo in un unica volta ma sincera, con quello che mi viene meglio, il rap e la scrittura.


2- Quanto ritieni importante la musica come mezzo di espressione, sia personalmente che generalmente?

È fondamentale. Ora come ora non riuscirei a fare musica per qualche altro motivo. Io utilizzo il rap come mezzo per la mia scrittura e il mio messaggio. Penso che le canzoni che rimangono per tanto tempo siano quelle che contengono un messaggio, forte o meno che sia, infatti le cosiddette hit estive per esempio durano il tempo di una stagione appunto perché non lasciano niente dentro all’ascoltatore, sono un piacere momentaneo che in breve tempo stanca.


3- Quanto ritieni fondamentale chiedere scusa e, allo stesso tempo, perdonarsi e accettare i propri sbagli?

Come ti dicevo prima non deve essere la giustificazione per sbagliare continuamente, non sempre chiedere scusa scagiona dall’errore che hai fatto, soprattutto se lo si chiede continuamente e si ripetono gli stessi errori. Chiedere scusa è un peso che ci si toglie ma a patto che siano sincere. Se uno lo fa sinceramente, un pò come dire grazie, procura un senso di piacere, magari ci vuole tempo per attenuare i sensi di colpa ma chiedere scusa è il primo passo dopo l’aver realizzato di aver sbagliato.


4- Quali sono le tue influenze più importanti?

Ovviamente il rap. Questa passione nasce dal nostro cantautorato che mio padre mi faceva ascoltare quando ero piccolo. Penso di aver allenato l’orecchio per capire il rap successivamente. A livello musicale il rap e il cantautorato italiano sono tutt’ora le mie influenze più importanti. Credo che chiunque faccia musica sia il risultato di ciò che ha ascoltato.


5- Come valuti l’attuale scena rap italiana e, al contempo, pensi che possa esserci spazio anche nel mainstream per il rap più introspettivo e conscious? 

Credo che stia già arrivando, non c’è ancora tanto ma si sta infilando anche nel mainstream, penso alla partecipazione di Rancore e Willy Peyote a Sanremo due anni fa, quella è stata una vera e propria “intrusione” nel mondo mainstream e ringrazio che ci sia stata.

Ci vuole tempo, come per il rap italiano in generale che è arrivato al mainstream solo nel 2006 dopo più di quindici anni che esisteva. Comunque ci sono artisti introspettivi che fanno milioni di visualizzazioni su spotify e ancora non hanno messo piede nel mainstream nel senso più stretto del termine. Anche perché soprattutto oggi entrare nel mainstream è sinonimo di perdita di contenuti.

L’attuale scena rap italiana è in ulteriore cambiamento. Dopo l’esplosione della trap nel 2016 ora sta tornando il suono più classico, il cosiddetto boom-bap, e credo ci sia una fusione in corso tra la nuova generazione e la vecchia. Quando la cultura hip hop sembra sia in calo o che stia sparendo riesce sempre a tornare più forte di prima.  


6- Nel 2021 è uscito il tuo primo album, “Lazzaro”. Descrivilo e raccontaci le eventuali affinità e differenze tra i suoi brani e “Mille Sbagli”.

Lazzaro come accennavo prima è un’autobiografia, volevo un primo album così per liberarmi di alcuni pesi personali che non sempre mi facevano stare tranquillo anche nel fare musica. In quel disco ho detto alcune delle cose che ritenevo umilianti appunto per uscirne più forte e riuscire a conviverci. Le affinità con Mille Sbagli sono la sincerità e la profondità con cui affronto dei temi. Credo infatti che Mille Sbagli, pur non facendo parte dell’album Lazzaro, sia la chiusura perfetto di un cerchio che rappresentava quel ciclo. La differenza sta nel modo in cui ho affrontato la scrittura, penso sia più matura nonostante il poco tempo che dista dal precedente progetto, e credo che si percepisca anche agli altri. Ho cercato di affrontare il brano in maniera più pulita, più ordinata, mentre in Lazzaro ci sono dei momenti che si potevano rappresentare meglio in Mille Sbagli credo di essere cresciuto in questo.


7- Quanto ha influito il periodo del lockdown sulla tua attività artistica?

Guarda ti dico subito dopo il primo lockdown sono uscito da un progetto musicale che riguardava anche altre persone, e mi sono ritrovato a ripartire nuovamente da zero praticamente. Ho avuto più tempo per lavorare al progetto che stava nascendo e ho scritto tanto, infatti ho fatto un disco da 14 tracce e ne ho scartate parecchie. Nella sfortuna globale in cui ci troviamo sono riuscito a raccogliere quel che di buono c’era. A lavoro per tutto il primo lockdown abbiamo fatto una settimana si e una no a turno e questo mi ha dato la possibilità di lavorare costantemente, che poi è quello a cui ambisco, vivere con la musica per riuscire a dedicarle ancora più tempo che per forza viene tolto da un lavoro che occupa 8 ore al giorno.  


8- Quanto è importante il contenuto e il messaggio in una tua canzone?

E’ molto importante ma spesso non parto da un messaggio o un concetto per scrivere una canzone, molte volte è il beat ad ispirarmi mentre scrivo, alla fine so per certo che il messaggio uscirà pur non sapendo inizialmente quale sarà. Comunque si è fondamentale, cerco sempre di lasciare qualcosa in ogni canzone, che sia un concetto, un sorriso, un pensiero.


9- Altri progetti per il futuro?

Sto lavorando ad un EP che è quasi pronto, devo solo capire le modalità e i tempi con cui farlo uscire, sicuramente da questo progetto usciranno dei singoli che pubblicherò prima dell’estate ma per intero credo che aspetterò l’autunno. Questo EP mi servirà da ponte per il mio prossimo album. In un mondo che sta andando sempre di più verso i singoli io continuerò a fare dei dischi.

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