Il ruolo della telemedicina nella sanità contemporanea
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la telemedicina rappresenta l’erogazione di servizi sanitari tramite tecnologie di comunicazione digitale, consentendo la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio a distanza. I vantaggi sono evidenti: riduzione dei tempi di attesa, miglior gestione dei pazienti cronici e minore affollamento delle strutture ospedaliere. In Italia, l’uso della telemedicina si è diffuso rapidamente dopo la pandemia, con l’adozione di piattaforme certificate per teleconsulto, televisita e telemonitoraggio, anche nel Servizio Sanitario Nazionale.
Questi strumenti si rivelano particolarmente efficaci nella gestione delle patologie croniche, nei controlli periodici post-operatori e nei percorsi di prevenzione. La telemedicina favorisce inoltre la condivisione dei dati clinici tra specialisti, migliorando la continuità assistenziale e la precisione diagnostica. In questo contesto, una visita specialistica in presenza continua però a rappresentare un passaggio fondamentale quando è necessario un esame clinico completo o un approfondimento diagnostico personalizzato.
I limiti del consulto online
Nonostante i vantaggi, la telemedicina presenta limiti strutturali che la rendono inadeguata in alcune situazioni. La mancanza del contatto fisico, ad esempio, riduce la possibilità di eseguire esami obiettivi accurati, come la palpazione, l’auscultazione o la valutazione neurologica diretta. In casi di urgenza o di sintomi non chiaramente interpretabili, il consulto virtuale rischia di ritardare diagnosi fondamentali.
Studi pubblicati sul Journal of Medical Internet Research indicano che, sebbene l’accuratezza diagnostica della telemedicina sia elevata in determinate aree — come dermatologia o psichiatria —, essa diminuisce quando la valutazione richiede un esame fisico approfondito o strumenti diagnostici specifici.
Quando è preferibile la visita in presenza
La visita in presenza rimane imprescindibile nei casi che richiedono un contatto diretto con il paziente o un esame clinico approfondito. È il caso, ad esempio, di disturbi acuti, dolore improvviso o sospetto di infezioni, situazioni in cui la rapidità dell’intervento può fare la differenza. Anche per una visita specialistica il confronto diretto con il medico consente una raccolta più completa dei dati anamnestici e un’osservazione diretta dei segni clinici, impossibili da valutare a distanza.
Le visite in presenza risultano indispensabili anche nei percorsi chirurgici o diagnostici che richiedono esami strumentali complessi, come ecografie, endoscopie o radiografie, dove la componente tecnologica e la manualità del medico assumono un ruolo centrale nel processo decisionale.

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