Antimafia 2000 a Francesco I:Santità, rivoluzioni la sua Chiesa!

mar 16, 2013 0 comments
JorgeBergoglio-010

Di Antimafia Duemila

Lettera aperta a Papa Francesco I

Da persone di fede quali siamo ci rivolgiamo a lei ora che è stato investito della massima autorità riconosciuta dalla dottrina cattolica. La semplicità e gli atteggiamenti umili di servizio cristiano sono ottime espressioni di speranza per una chiesa cattolica offuscata dagli scandali e dalle bestemmie contro lo spirito santo. Non abbiamo dimenticato, Santità, la richiesta di pentimento rivolta a Dio che lei fece nell’anno 2000 ricordando il peccato di omissione e di azione della chiesa argentina durante la dittatura sanguinaria di Jorge Videla. Ricordiamo ancora le sue parole: «Siamo stati indulgenti verso le posizioni totalitarie … Attraverso azioni e omissioni abbiamo discriminato molti dei nostri fratelli, senza impegnarci abbastanza nella difesa dei loro diritti. Supplichiamo Dio che accetti il nostro pentimento e risani le ferite del nostro popolo …».

Ma allo stesso modo non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle prove e alle evidenze che attestano la sua vicinanza, Santità, a quegli stessi ambienti militari colpevoli delle peggiori torture ed eliminazioni fisiche nei confronti di inermi cittadini.

Secondo quanto riportato dalle investigazioni di studiosi e ricercatori in una nota del direttore dell'Ufficio del culto cattolico, allora organismo del ministero degli Esteri, c’era scritto: “Questo prete è un sovversivo. Ha avuto problemi con i suoi superiori ed è stato detenuto nell'Esma”.

La fonte di queste informazioni era lei, Santità, e il riferimento era ad uno dei due gesuiti, Orlando Yorio e Francisco Jalics, costretti ad andarsene a seguito dei suoi provvedimenti.

Secondo le ricostruzioni storiche lei fece pressioni all'allora arcivescovo di Buenos Aires per toglier loro l'autorizzazione a dir messa. Pochi giorni dopo il golpe del ‘76 i due gesuiti furono rapiti e detenuti per sei mesi nella terribile prigione dell’“Esma” prima di essere rilasciati dopo indicibili torture.

Lo stesso dittatore Videla, dal carcere dove attualmente sconta la sua pena, ha ammesso l’effettiva complicità della chiesa cattolica argentina nello sterminio di decine di migliaia di ragazzi, uomini e donne finiti per diventare “desaparecidos”. In quel periodo, Santità, i suoi fratelli vescovi e cardinali si sono macchiati di gravissime omissioni, hanno collaborato con la polizia segreta nella cattura di coloro che venivano definiti “sovversivi”. Quei suoi confratelli hanno impartito la comunione a feroci assassini, hanno partecipato a convegni dove la politica sanguinaria del regime militare veniva esaltata in un delirio di impunità.

Oggi lei è diventato vicario di Cristo scegliendo come nome il simbolo dell’umiltà e della fedeltà agli insegnamenti del Cristo: Francesco. Ed è per questo motivo che ci rivolgiamo a lei.

Riteniamo che il perdono è concesso ai veri penitenti che riscattano il proprio peccato donando la vita alla causa della giustizia e dell’amore cristico, rivelando la verità – tutta la verità – sui crimini commessi da loro stessi o da terzi.

Il perdono avverrà se lei rivelerà tutta la verità sulla presenza dell’anticristo all’interno del Vaticano, solo se lei rivelerà tutta la verità sulle decine di miliardi di euro depositati nello Ior appartenenti alle organizzazioni mafiose, ai politici corrotti, ai dittatori e ai corruttori.

Il perdono avverrà se avrà il coraggio di ordinare al giudice della procura dello Stato del Vaticano di procedere al sequestro di quei conti correnti criminali per poterli convertire in risorse al servizio della chiesa dei poveri e soprattutto se rivelerà tutti i nomi dei sacerdoti che si sono macchiati del reato abominevole della pedofilia e delle gerarchie della chiesa che li hanno coperti.

Il perdono che invoca sulla sua chiesa si compirà se finalmente rivelerà tutta la verità sul segreto di Fatima di cui alcune parti restano tuttora occultate: la seconda venuta di Cristo, la presenza dell’anticristo in Vaticano e la vita nell’universo.

Santità, riveli tutta la verità sull’attentato a Papa Giovanni Paolo II, riveli che quell’atto è stato commesso da un killer turco su mandato della mafia siciliana e di quella turca, le due organizzazioni reclamavano il rientro di migliaia di miliardi di lire dallo Ior (soldi appartenenti alle stesse strutture criminali unitamente a uomini della P2), e per questa operazione si erano affidate al sostegno dei servizi segreti stranieri.

Se veramente chiede perdono deve dire tutta la verità sui crimini perpetrati dai vertici della chiesa cattolica croata che ha collaborato con gli Ustascia sanguinari di linea hitleriana. Dica tutta la verità sulla complicità del Vaticano con i gerarchi nazisti nell’olocausto dei nostri fratelli ebrei. Il comandamento di Cristo che impone ai cristiani di schierarsi contro tutte le guerre sia il suo punto di riferimento, Santità.

Indichi a tutti i cattolici la via da seguire in favore del popolo palestinese ingiustamente perseguitato dal governo di Israele.

Si faccia portavoce, Santità, di una richiesta pressante e severa contro le armi nucleari, con un messaggio forte contro tutte le mafie affinché ogni credente lo possa fare proprio. Sia lei stesso un promotore di azioni antimafia attraverso un impegno costante; e sia ugualmente un punto di riferimento nell’eliminazione della povertà affinchè ogni uomo abbia il necessario e le ingiustizie sociali abbiano fine.

Se tutto questo continuerà ad essere un’utopia per pochi uomini di fede assetati di verità e giustizia significherà che le nostre speranze erano mal riposte e quindi continueremo a cercare il vero vicario di Cristo. Ma se invece attraverso queste azioni lei si proporrà come un Papa di rottura con il passato, la nostra chiesa risorgerà dalle sue ceneri diventando un faro che illuminerà buona parte dell’umanità. E allora saremo i primi a sostenerla.


Fonte: http://www.antimafiaduemila.com/2013031641700/primo-piano/santita-rivoluzioni-la-sua-chiesa.html

http://www.megachip.info/tematiche/legalita/9964-santita-rivoluzioni-la-sua-chiesa.html

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