Ecco perché etichettare ogni atto di violenza gratuita come "fascista" è sbagliato

set 13, 2020 0 comments

Di Salvatore Santoru

La tragedia di Colleferro è stata dipinta da alcuni opinionisti e influencer, tra cui Chiara Ferragni ma non solo, come un atto di violenza gratuita derivante dal retaggio della "cultura fascista" che c'è in Italia(1).
Ciò, come ho già scritto(2), ciò non potrebbe far cogliere appieno il punto della questione.

Difatti, si è appurato che i quattro balordi non avessero nessun interesse di natura politica.
Qua si tratta di spavalderia estrema e 'logica del branco' coatta, violenza gratuita giovanile e il fascismo o l'antifascismo non c'entrano nulla.

Il fatto è che etichettare come "fascista" ogni atto di violenza gratuita giovanile e/o bullismo violento può essere banalizzante e potrebbe risultare fuorviante.
Tra l'altro, il continuo utilizzare a sproposito la parola "fascista" rischia di banalizzare la discussione su cosa sia stato e cos'è il fascismo.

D'altronde, se si etichetta come "fascista" qualsiasi atto di prevaricazione/violenza si finisce con l'arrivare alla confusione più totale su cosa sia o cosa non sia il fascismo.
Direi che ciò sia ovvio e logico e, tanto per dire, mi pare che il 'culto della sopraffazione', la violenza gratuita e la criminalità (comune e/o organizzata) siano nate ben prima dell'ideazione del concetto di ideologia o cultura fascista.

O mi sbaglio ?

NOTE:

(1) https://www.thesocialpost.it/2020/09/11/willy-monteiro-chiara-ferragni-instagram/

(2) https://www.informazioneconsapevole.com/2020/09/tragedia-colleferro-ecco-perche-la.html

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